domenica 4 agosto 2013

Dai lavoratori Om di Bari:Una proposta per riprendersi il lavoro


Questa volta sono direttamente i lavoratori in lotta dell'OmCarrelli a presentare una proposta per ritornare a lavorare e ri-prendersi la propria dignità. 
Oltre alla resistenza davanti ai cancelli della fabbrica, rivendicano la cessione della proprietà dello stabilimento e dei macchinari alla Regione Puglia, affinchè si possa riavviare l'attività produttiva attraverso una Cooperativa direttamente gestita dagli operai. Se il mercato in crisi continua a creare disoccupazione, povertà, saccheggio dei territori e dell'ambiente, queste pratiche di lotta e autorganizzazione iniziano ad assumere una loro credibilità, una possibilità di soddisfare i propri bisogni "fuori mercato".



PROPOSTA PER UNA SOLUZIONE PER RIPRENDERSI IL LAVORO


La vicenda è ben nota!

Ormai sono trascorsi due anni dall'annuncio di Kion di abbandonare la produzione dei carrelli elevatori nello stabilimento alla zona industriale di Bari-Modugno. Si sono susseguite varie "manifestazioni di interesse" per l'acquisizione della fabbrica, ma anche quella più attendibile è saltata. Lo scorso aprile la "Frazer Nash" ha abbandonato e reso inefficace l'accordo siglato (presso il Ministero dello Sviluppo) tra le parti interessate, che si impegnavano alla reindustrializzazione.
Contemporaneamente è sorto davanti ai cancelli della fabbrica un presidio permanente organizzato dagli operai per due ragioni fondamentali: 1) impedire alla proprietà di entrare in possesso dei macchinari e degli ultimi carrelli prodotti; 2) evitare il licenziamento dei lavoratori in attesa di un'eventuale soluzione della vertenza, per ritornare a lavorare in fabbrica.


Dopo altri mesi di attesa, abbiamo evitato per innumerevoli volte che i macchinari e le merci uscissero dallo stabilimento, bloccando l'entrata dei tir, consapevoli di tutti i rischi annessi.

Ci siamo organizzati presidiando i cancelli tutti i giorni alternandoci con tre turni di otto ore. Abbiamo organizzato delle iniziative di solidarietà e autofinanziamento, ottenendo il supporto della cittadinanza, consapevole che si tratta di una vertenza sia per la salvagaurdia del lavoro per 224 operai, sia per mantenere un'attività produttiva per lo sviluppo del territorio. Un territorio ormai martoriato da un tasso di disoccupazione altissimo e da un'elevata presenza di aziende in crisi a rischio chiusura o esubero: dalla Bridgestone alla Natuzzi fino al caso emblematico dell'Ilva di Taranto.

COME PRESIDIO ABBIAMO DECISO DI PROPORRE alla Regione Puglia (e a chi di competenza), parallelamente alla presenza di eventuali "manifestazioni di interesse" di aziende terze acquirenti, UNA NOSTRA MANIFESTAZIONE D'INTERESSE per ri-avviare l'attività produttiva.


Chiediamo alla Kion di cedere a titolo gratuito la proprietà dello stabilimento e dei macchinari-impianti alla Regione Puglia, con la quale siamo interessati come lavoratori ad avviare un iter per la gestione operaia dell'attività aziendale e il riavvio della produzione.


Per noi esiste un superiore interesse pubblico e collettivo che la pubblica amministrazione, in quanto rappresentante della cittadinanza, può far valere, supportando ed incentivando, con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche il riavvio dell'attività produttiva

. Per agevolare tutto questo stiamo ultimando le pratiche di costituzione di una Cooperativa, che possa acquisire e rilevare lo stabilimento Om con i relativi macchinari e avviare la gestione diretta dell'attività aziendale attraverso un percorso di reindustrializzazione e/o riconversione, che rientri in un piano anche ecologicamente compatibile.
La Cooperativa ricopre una funzione sociale con finalità mutualistiche e senza fini di speculazione privata, che garantisce vantaggi e sicurezza ai soci attraverso processi decisionali democratici e assembleari e, al tempo stesso, portatrice di principi di solidarietà socialmente utili alla comunità.
Nel caso in questione si tratta di una "Cooperativa di produzione e lavoro" (flessibile anche nella sua ragione sociale, in base all'evoluzione del percorso di esproprio), con le seguenti finalità: -svolgere un'attività di produzione e/servizi, in cui i soci sono, nel contempo, lavoratori e gestori dell'attività aziendale;
-garantire il posto di lavoro ai cooperativisti-soci e un salario;
-svolgere eventuali attività mutualistiche nei confronti della collettività e del territorio in cui si opera, servizi di supporto all'assistenza, culturali-solidali, e comunque dove gli utenti siano persone in stato di disagio e/o svantaggio.


Luglio 2013, Presidio permanente Lavoratori Om - Bari

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